Questo prevede il decreto riaperture, creando una disparità di trattamento incomprensibile rispetto ad attività di altri comparti, anche al chiuso, che invece potranno aprire già dal 26 aprile
Ho appena terminato di partecipare in videoconferenza al direttivo dell’associazione nazionale: siamo tutti stupiti, preoccupati ed arrabbiati. Ci sentiamo discriminati.
Alcuni ministri hanno posto la questione di tale ingiustizia al Comitato Tecnico Scientifico (responsabile di queste date) e stanno ancora chiedendo di anticipare al 15 giugno, ma non ci sono previsioni su quanto potranno ottenere.
Come associazione nazionale ci faremo sentire sperando di ottenere un opportuno ripensamento da parte di questi decisori che sembra usino criteri troppo grossolani nel valutare chi aprirà e chi no Ripeteremo ancora che la nostra attività si svolge all’aperto e con distanziamento. Ricorderemo che per primi in Europa abbiamo scritto ed impiegato linee guida anti Covid, utilizzate anche da altri stati, dall’UNI e nelle conferenze Stato-Regioni. Che il nostro modo di intrattenere è sicuro, è sano, è efficacie contro lo stress da Covid, e da lavoro nel settore del turismo sostenibile.
Abbiamo un piano per attirare l’attenzione, al fianco dei gestori di parchi divertimento alzeremo la voce, con garbo e responsabilità. Il nostro impegno c’è.
Siamo a tua disposizione